Dizionario dei Sintomi – Lettera U

Dizionario dei Sintomi – Lettera U

 

ULCERA: lesione della pelle o di una mucosa in seguito a una perdita di sostanza del tessuto di rivestimento. Può essere superficiale o profonda ed è generalmente accompagnata da un’infiammazione. Vedi Infiammazione.

Le ulcere superficiali sono legate a rabbia provata nei confronti dell’ambiente che ci circonda. Le ulcere profonde sono l’espressione di una rabbia che si nutre e che rode interiormente.

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Qual è la situazione che mi procura rabbia?

ULCERA CORNEALE o CHERATITE: perdita di sostanza di un rivestimento tissutale che provoca lacrimazione e la cui cicatrizzazione è generalmente difficile. Questa affezione esprime molto spesso rabbia per quello che si vede o per quello che si constata.

Cosa vedo che mi fa provare rabbia o frustrazione?

È forse il mio aspetto esteriore? Sono forse dei lavori che giudico mal eseguiti?

È forse qualcosa che vedo nella mia situazione affettiva, relazionale o professionale?

Christine era affetta da un’ulcera alla cornea che non guariva. Era iniziata dopo che aveva seguito una serie di seminari attraverso i quali voleva trasformare la sua vita. Per lei, trasformare la vita significava incontrare un compagno con cui poter vivere una bella relazione di coppia. Dopo numerosi seminari, tuttavia, Christine non vedeva alcun cambiamento nella sua vita affettiva. Ci scambiammo alcune lettere, e in una di queste mi scrisse: «Effettivamente ero arrabbiata con me stessa vedendo la mia incapacità di attirare un uomo nella mia vita». Dopo aver preso coscienza di questo, accettò di darsi tempo e la sua ulcera guarì.

Linda venne a consulto da me per un’ulcera alla cornea che le procurava un dolore intenso. Tutte le gocce oftalmiche che aveva usato non le avevano procurato alcun beneficio. Cercai con lei che cosa le procurava rabbia in quello che vedeva. Due anni prima era stata operata a un occhio per un problema di strabismo. Il risultato dell’operazione era stato deludente. Ogni volta che si guardava allo specchio e vedeva l’occhio tuttora deviato provava rabbia per quella che giudicava un’incompetenza dei medici. La portai ad accettare il fatto che i dottori che l’avevano seguita e operata avevano fatto del loro meglio e che era quello che lei viveva dentro di sé a dare quei risultati. Christine riconobbe che era vero, si liberò della rabbia e pochi giorni dopo l’ulcera scomparve.

ULCERA DELLE ARTERIE CORONARIE:può colpire sia una vena sia un’arteria coronaria. Le arterie coronarie sono vasi sanguigni che avvolgono e vascolarizzano il miocardio (o muscolo cardiaco). Vedi Cuore.

Ho forse vissuto situazioni molto stressanti che comportavano sforzi per difendere o conservare qualcosa a cui tenevo molto?

ULCERA DELLO STOMACO: lesione della mucosa gastrica che non si cicatrizza normalmente. Esprime per lo più rabbia verso una situazione che si ritiene ingiustama che ci sentiamo impotenti a modificare. La rabbia verso la situazione mal digerita continua a irritarci ogni volta che si ripresenta. Persistendo, essa ci rode interiormente causando rancore o odio.

È possibile che mi lasci rodere da un odio o da un rancore per una situazione che non ho digerito?

ULCERA DI MELENEY:vedi Fascite necrotizzante.

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ULCERA GASTRODUODENALE o ULCERA DEL DUODENO: vedi Duodeno alla voce Intestino.

UNGHIE: cheratinizzazione prodotta interamente dalla pelle. In certi animali, le unghie servono per difendersi, oltre a permettere loro di grattarsi. L’animale usa le unghie per difendersi e per nutrirsi.

Anche nell’uomo le unghie servono per grattarsi, proteggendo l’estremità delle dita, legate alla nostra abilità. L’uomo scrive, firma assegni, dipinge, cuce, tutto questo grazie alla sua abilità. Le unghie rappresentano la protezione della nostra sensibilità e la nostra capacità di difenderci. Le persone ipersensibili hanno spesso le unghie delle mani molli e fragili. Le loro unghie esprimono: «Non so che fare della mia ipersensibilità, mi si può ferire così facilmente».

Unghie delle mani: vedi anche Dita.

Cuticole:

Mi critico spesso per dei minimi dettagli?

Unghie molli e fragili: 

Ho la sensazione di essere senza difese di fronte all’aggressione degli altri?

Mi sento forse vulnerabile?

Rompersi una o più unghie: 

Mi sento colpevole per dei minimi dettagli del mio presente?

Mangiarsi le unghie o onicofagia: può indicare un rifiuto di crescere e di prendere in carico se stessi. Si mangiano le proprie difese per affidarsi agli altri. Questa abitudine può anche esprimere la rabbia che si nutre nei confronti di una persona che non ha saputo proteggerci o difenderci quando eravamo piccoli.

Nutro rancore verso mio padre, mia madre o entrambi perché non sono intervenuti per proteggermi quando avevo bisogno di loro per difendermi?

Mordersi le unghie quando si riflette durante la redazione di un testo o un esame:

Ho paura di sbagliarmi o che quello che scrivo non sia sufficientemente buono?

Macchie bianche sulle unghie:

Solo sul pollice:

Mi aspetto la perfezione dagli altri?

Su tutte le dita:

Pretendo la perfezione?

Unghie dei piedi: vedi anche Dita dei piedi.

→ Rompersi una o più unghie dei piedi:

Mi sento in colpa per dettagli relativi al futuro?

Onicomicosi o funghi alle unghie dei piedi: vedi Micosi.

Onicogrifosi: colpisce in modo particolare le persone anziane ed è caratterizzata da un ispessimento e un allungamento anomalo delle unghie dei piedi che diventano molto dure e ricurve.

Ho bisogno di un sovrappiù di protezione per avanzare nell’ambiente in cui mi trovo, o in questa tappa incerta della vita?

Unghie spesse o doppie delle dita dei piedi: qual è il dito con l’unghia più spessa? Fare riferimento al significato delle dita dei piedi. Se riguarda il secondo dito, che rappresenta la direzione, ci si può chiedere se si sta vivendo un senso di insicurezza rispetto alla direzione nella quale desideriamo avanzare.

Una persona aveva l’unghia del secondo dito del piede sinistro normale, mentre quella di destra era doppia. Questa persona era a proprio agio con le sue qualità femminili (piede sinistro legato all’intuizione, ai sentimenti, all’immaginazione, all’ispirazione) ma non lo era altrettanto con il proprio lato maschile, ovvero quello capace di concretizzare le intuizioni. Sentiva di aver bisogno di una persona in armonia con il proprio lato maschile per aiutarla e per proteggerla in questo aspetto della sua vita.

Unghie incarnite: gonfiore latero-ungueale infiammato e doloroso prodotto da un angolo dell’unghia che penetra nella pelle dell’alluce. Spesso è legato a un senso di colpa, di impotenza o di rimpianto rispetto alla direzione presa.

In un neonato:

È possibile che il bebè rimpianga di essersi incarnato?

In un adolescente:

È possibile che questo ragazzo non sappia cosa ci si aspetta da lui o ce l’abbia con se stesso per non sapere quale strada prendere?

In un adulto:

Quali sono i rimpianti che nutro riguardanti la direzione che ho preso o quella che non ho preso?

Strapparsi le unghie dei piedi:

Mi sento forse in colpa per essere talvolta brusco?

UREMIA: indica l’eccessiva presenza di urea o di altre sostanze azotate nel sangue. L’uremia è la conseguenza di un’insufficienza renale. Vedi Insufficienza renale alla voce Reni.

URETERI: canali muscolari che convogliano con movimenti peristaltici l’urina dai bacinetti renali (reni) fino alla vescica. Nell’adulto misurano solitamente dai 25 ai 35 cm.

Tumore dell’uretere: 

Ho forse provato forti emozioni riguardo a una nuova situazione da vivere?

URETRA: canale di uscita della vescica. Nella donna l’uretra è molto corta (3 cm), mentre nell’uomo corrisponde al pene. Vedi Pene.

Uretrite:infiammazione del canale di passaggio dell’urina. Il disturbo è sovente collegato a rabbia o amarezza provati durante il passaggio a una nuova situazione (separazione, divorzio, cambiamento di lavoro). È possibile provare rabbia o amarezza quando si deve rivendicare qualcosa che ci appartiene o quando sono disattese le nostre aspirazioni. Ma si può vivere anche uno stato di ambivalenza e di angoscia per una scelta difficile di fronte a una nuova situazione ed essere arrabbiati con se stessi per non riuscire a fare tale scelta.

Ho forse vissuto un cambiamento di situazione nel quale non mi sono sentita rispettata che mi ha lasciato amarezza?

Sono forse arrabbiata con me stessa perché non riesco a decidere se andarmene o restare?

URINA: liquido prodotto dal filtraggio del sangue attraverso i reni. Contiene gli scarti metabolici e gli eccessi di acqua o di sostanze chimiche dell’organismo.

I problemi legati all’urina riguardano soprattutto lo spazio che si occupa, ciò che rappresenta il proprio territorio. Avere un impellente bisogno di urinare più del solito può esprimere una sensazione di insicurezza o un bisogno di occupare maggiormente il proprio spazio. Le persone che si sentono limitate nel loro spazio in modo permanente possono soffrire di pollachiuria, disturbo che si traduce in un’eccessiva frequenza della minzione.

Le persone che sentono invaso il loro territorio possono soffrire di incontinenza. Vedi Incontinenza.

Nei bambini: vedi Enuresi.

Al contrario, se una persona tende arassegnarsi facilmente invece di provare a difendere il suo territorio, può soffrire di oliguria.

Una persona che ha atteso che le fosse lasciato uno spazio nel suo ambiente e che finisce per pensare: «Quel posto che ho aspettato così tanto, non lo voglio più!» può presentare problemi di disuria. Il disturbo si esprime con una difficoltà a urinare accompagnata da bruciore durante la minzione.

Se la persona arriva fino a chiudersi completamente al proprio ambiente il disturbo può evolversi in anuria. Vedi Anuria.

Se prova rabbia perché sente il suo spazio invaso o non si sente rispettata nel suo territorio può soffrire di cistite. Vedi Vescica.

Se vive una perdita di gioia perché non riesce ad avere o a far rispettare il suo territorio possono verificarsi minzioni con presenza di sangue (Vedi Ematuria) o, in forma più accentuata, una cistite emorragica. Vedi Cistite emorragica in Vescica.

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UTERO: rappresenta il focolare domestico, la casa, la famiglia; il collo dell’uterorappresenta la sessualità.

Tumore al collo dell’utero: è il cancro più frequente nella donna. Inizialmente, il sintomo principale è una perdita di sangue, talvolta esigua, al di fuori delle mestruazioni. Il cancro del collo uterino è sovente collegato a una profonda delusione vissuta con un partner sessuale che si ama moltissimo (per non dire appassionatamente).

Alcuni esempi: scopro che l’uomo che amo è sposato mentre io credevo fosse libero; scopro che mi ha tradita; mi lascia per un’altra; rompe la relazione per una ragione assurda (mi dice per esempio: «Non ti merito»); oppure, mentre credo che mi ami, mi dice con rabbia: «Per ciò che mi riguarda, questo amore è morto da tempo!» Vedi Sanguinamenti.

È possibile che abbia vissuto una situazione che mi ha profondamente ferita, delusa o frustrata da parte dell’uomo che amo?

Tumore dell’utero o dell’endometrio o del corpo uterino: dipende il più delle volte da forti emozioni vissute nel focolare domestico (con il coniuge, con uno dei figli o nipoti). Può dipendere anche da una persona che si amava come un figlio.

Ho forse vissuto uno shock o un dramma che riguardava un membro della famiglia?

Abbassamento dell’utero: l’utero può abbassarsi nella vagina e fuoriuscire dalla vulva (prolasso). Questo problema può esprimere il desiderio di non avere più rapporti sessuali, dal momento che questa malattia li rendi impossibili. Si può voler porre fine ai rapporti sessuali per punire l’altro, per timore di una nuova gravidanza o perché non ci si sente rispettate nel proprio corpo di donna.

Desidero forse chiudermi ai rapporti sessuali?

Endometriosi: malattia caratterizzata dalla presenza di mucosa uterina al di fuori dalla sua normale localizzazione.

Questa affezione può essere abbinata alla paura di avere un bambino. Alcune temono che un bambino prenda il loro posto e turbi l’armonia di coppia, altre temono di mettere il proprio figlio in un mondo che loro stesse non hanno accettato, altre ancora pensano che avere un figlio equivale a condurre una vita di rinunce.

Una madre ripeteva di continuo a una mia paziente e a sua sorella: «Non fate la sciocchezza di sposarvi e avere figli…» Un’altra paziente non capiva come mai le fosse venuta l’endometriosi dopo la nascita del figlio. Il parto era stato difficile e il bambino aveva avuto molti problemi nei primi tre anni di vita. Quando iniziò a stare meglio, le dissero che aveva l’endometriosi. Le chiesi se durante quel periodo complicato avesse per caso pensato o detto: «Non ricomincerò certo con un altro figlio…» Lei mi ripose: «Era quello che mi dicevo ogni giorno». Quella frase mi suscitò una domanda: «È possibile che il tuo corpo abbia sentito il messaggio e abbia fatto in modo che tu non ricominciassi?» Dopodiché le proposi di ringraziare il suo corpo, comunicargli che aveva capito il messaggio e che dunque non aveva più bisogno dell’endometriosi. La portai anche ad accettare l’idea che se avesse avuto un altro figlio sarebbe stato più facile, dato che ormai aveva esperienza. Ma anche se non ne avesse avuti altri, magari un giorno suo figlio avrebbe avuto un amico che sarebbe stato per lui come un fratello. Le dissi questo perché la donna era molto preoccupata al pensiero che il figlio potesse sentirsi solo se lei non gli avesse dato un fratellino o una sorellina.

Ho forse qualche timore che mi impedisce di voler avere un bambino?

È possibile che non voglia avere un bambino nella situazione in cui sono, o con il partner che ho ora?

Ho forse paura di rivivere le difficoltà che ho avuto durante la gravidanza o durante i primi anni di vita di mio figlio?

Endometrite: infiammazione della mucosa uterina (endometrio). Può derivare da un’angustia dovuta alla difficoltà di restare incinta.

Può essere collegata a rabbia nei confronti del coniuge che ci nega la gioia di diventare madri. Può anche derivare da conflitti presenti all’interno del proprio focolare domestico o della propria famiglia.

Cos’è che mi toglie gioia nella mia casa o nella mia famiglia?

Fibroma uterino: tumore formato da tessuti fibrosi. Riguarda sovente un figlio o un membro della famiglia deceduto che si vorrebbe avere ancora con sé. Può trattarsi di un figlio, un fratello, una sorella morti in incidenti, oppure annegati o suicidi. Ma anche di un figlio perduto con un aborto spontaneo o procurato, oppure di un figlio che si è dovuto dare in adozione. La difficoltà nello staccarsi da questa persona può dipendere da rimpianti, sensi di colpa o dalla fatica di accettare la sua assenza.

Una mia paziente aveva un fibroma con metrorragie. Il suo medico le aveva proposto un’isterectomia (ablazione dell’utero) ma lei voleva scoprire ciò che quei sintomi volevano farle capire. La aiutai dunque a fare un collegamento tra il suo utero e l’ambiente domestico. Stava forse vivendo in un ambiente che le causava dispiaceri? Comprese che era proprio così. Si liberò dunque di quelle emozioni e le metrorragie si interruppero. Riguardo al fibroma, invece, esplorò tutte le strade che portassero a un bambino o a un parente, ma non trovò nulla. Tornò nuovamente da me e fu allora che mi venne in mente di farle la seguente domanda: «Potrebbe darsi che tu non voglia separarti dal tuo nucleo famigliare?» La domanda colse in pieno il problema: erano anni che voleva separarsi dal marito ma non riusciva a farlo perché per lei ciò equivaleva a mandare in frantumi il nucleo famigliare. Benché avesse avviato una procedura di divorzio, continuava a non riuscire a staccarsi dalla famiglia. Era quello il nucleo che aveva nell’utero.

È possibile che non riesca a lasciar andare quello che riguarda il mio nucleo famigliare?

Si tratta forse del figlio che amavo e che ho perduto, o del figlio che non ho avuto?

Si tratta forse di un membro della famiglia o di una persona che rappresenta il mio nucleo famigliare?

Retroversione uterina o utero retroverso: è legato molto spesso alla paura di trovarsi o ritrovarsi incinta. Si teme di non riuscire a tenere sotto controllo la situazione. La retroversione comporta di frequente l’ablazione dell’utero, che esprime il desiderio inconscio di non volere figli o di non volerne più. Per le donne che temono che il loro coniuge desideri avere altri figli, questa è la scusa che permette di non dover più partorire.

Ho voluto porre un termine alla possibilità di rimanere incinta?

Sanguinamenti abbondanti o perdite di sangue: vedi Menorragia e Metrorragia.

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