Come interpretare i 10 comportamenti più comuni del tuo gatto

Come interpretare i 10 comportamenti più comuni del tuo gatto

Vi siete mai chiesti come interpretare ciò che sta cercando di comunicare il vostro gatto?

Aggraziato, dotato di classe, intelligente, ipersensibile, misterioso,
indipendente ed estremamente discreto, il gatto ha mantenuto tutta la
felinità dei suoi cugini selvaggi.

Ed è senza dubbio per questo che ha soppiantato il cane nel cuore di molti umani. Dotato di indiscusso fascino, il carattere del gatto talvolta sfugge alle nostre capacità di comprensione.
Capire e farsi capire dal proprio gatto sono le sfide che devono affrontare tutti coloro che vivono con un gatto.

Qui troverete dei modi pratici per capire meglio e interpretare quello che vuole dirvi il vostro gatto.

Cosa vuole dire il tuo gatto quando beve l’acqua dal rubinetto.

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A COSA PENSA IL GATTO: «Qui l’acqua è migliore».

IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
Quando si parla di bevande e soprattutto di acqua, il gatto è molto
esigente. Perché beva l’acqua, questa deve essere:
Di suo gusto: il gatto ha papille gustative molto sensibili all’acqua e fa differenza tra l’acqua della bottiglia e quella del rubinetto.
Né troppo calda né troppo fredda: la temperatura ideale è tra 4 e 10 °C.
Pulita: niente, nemmeno una briciola di cibo, deve sporcare la sua acqua.
Servita in un contenitore: poco profondo ma molto largo, pulito e inodore, posto distante dalla zuppa e dalle crocchette, in un angolo sicuro dove il gatto possa guardarsi intorno senza rischiare di essere attaccato di sorpresa.
Quando bevono, alcuni gatti hanno le loro piccole manie:
immergono la zampina nel recipiente, poi la leccano, bevono solo l’acqua che scorre dal rubinetto (l’acqua è fresca e si rinnova di continuo), amano solo l’acqua piovana…

Cosa vuole dire il tuo gatto quando attacca

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LA SITUAZIONE TIPO: il gatto, rinchiuso in un piccolo appartamento, inattivo, nutrito una sola volta al giorno,o è tormentato dai bambini.
A COSA PENSA IL GATTO: «Come mantenere il sangue freddo, quando vivi in questo modo».
IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
Per gli animali, l’aggressione è una componente normale del comportamento. Armato di unghie e di zanne, il gatto è un combattente che non ha rivali.

Le sue aggressioni sono temibili ma rare. Hanno luogo quando sono fallite tutte le altre strategie.

Di norma l’aggressione si svolge in tre tempi:

  • la minaccia
  • l’aggressione con morsi e/o graffi
  • la fine delle ostilità quando uno dei combattenti fugge.

In effetti, diversamente dal cane, il gatto non ha una posizione di sottomissione in grado di inibire l’aggressività del suo avversario.
Quando si corica sulla schiena, lo fa per attaccare meglio. Le cattive condizioni in cui è cresciuto (separazione precoce dalla madre, difficoltà di socializzazione, assenza di controllo dei graffi e dei morsi…) e condizioni di vita insoddisfacenti (sovrappopolazione, mancanza di spazio, assenza di attività…) possono favorire la comparsa di comportamenti aggressivi nel gatto.

Cosa vuole dire il tuo gatto quando ha l’alopecia

(Caduta o assenza, parziale o generalizzata, dei capelli o dei peli)

LA SITUAZIONE TIPO: il gatto si lecca, in modo eccessivo, fino
a strapparsi il pelo.
A COSA PENSA IL GATTO: «Leccarmi mi calma!».
IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
La pelle e il pelo sono un po’ lo specchio dello stato d’animo del
gatto. Un gatto felice e in buona salute avrà un bel pelo.

Al contrario, un gatto ansioso, che non si trova a proprio agio con sé stesso, avrà la tendenza a leccarsi e a mordicchiarsi senza sosta per alleviare il
malessere.

Questa condizione si manifesta con zone più o meno estese (fianco, addome, zona tra le cosce) dove il pelo è più corto, a volte totalmente assente: si parla in questo caso di alopecia estesa felina.
Queste manifestazione cutanee sono spesso associate ad altre manifestazioni di tipo ansioso (aggressione, marcatura, sporcizia, bulimia…) e in particolare all’onicofagia (rosicchiarsi e strapparsi le unghie).

Cosa vuole dire il tuo gatto quando si nasconde

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Stato patologico che si manifesta con un’emozione simile alla paura,
ma senza ragione apparente.
LA SITUAZIONE TIPO: all’arrivo di un suo simile, il gatto si isola e passa il suo tempo a osservarsi intorno.
A COSA PENSA IL GATTO: «Me ne sto molto meglio da solo a
casa mia!».
IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
Questo tipo di comportamento è scatenato dall’ansia.

E’ caratterizzata da un sentimento di paura di fronte a un pericolo di natura indeterminata. Si distingue dalla paura che è una risposta adattiva a una minaccia reale.
L’ansia può essere discontinua o permanente. Non trattata, può degenerare in depressione.

Cosa vuole dire il tuo gatto quando ti lascia un trofeo di caccia

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LA SITUAZIONE TIPO: il gatto posa la sua preda sulla poltrona
del salotto.
A COSA PENSA IL GATTO: «Ecco un posto tranquillo per mangiarlo!».

IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
In natura, il gatto caccia per nutrirsi. Una volta che ha catturato la sua preda, se ne ciba sul posto, o la nasconde per mangiarla, in tutta sicurezza, al sicuro dai predatori: altrimenti, la porta nel suo rifugio per nutrire i gattini.
Oggi, nonostante sia ben nutrito, il gatto domestico ha mantenuto
l’istinto del cacciatore, anche se la motivazione primaria non è più
sfamarsi, ma la caccia in se stessa.

Lascia allora la preda sul posto, o la porta a casa, dove depone il suo sventurato «trofeo» sullo zerbino, il tavolo della cucina, la poltrona, perfino il letto.

Sono numerose le ipotesi che tentano di spiegare questo comportamento:

  • portare a casa il proprio gioco vivente,
  • mangiare tranquillamente la propria preda senza essere disturbato,
  • metterla al sicuro per consumarla in seguito
  • o anche insegnare l’arte della caccia al proprio umano, come fa la mamma con i suoi gattini.

Cosa vuole dire il tuo gatto quando muove la coda in un determinato modo

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LA SITUAZIONE TIPO: il gatto, la coda alta e dritta, si avvicina lentamente a un ospite.
A COSA PENSA IL GATTO: «Vengo come amico».

IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
La coda è essenziale per l’equilibrio del gatto. Gli serve da bilanciere per saltare o spostarsi sui tetti e gli permette di ritrovare l’equilibrio quando cade inavvertitamente.

Come le orecchie, è un ottimo indicatore delle emozioni.

  • Bassa e tra le gambe: «Ho paura».
  • Bassa e a «U»: «Sono appostato».
  • Bassa e arruffata: «Sono pronto a difendermi».
  • Alta e arruffata: «Sono pronto ad attaccare».
  • Alta e liscia: «Sono rilassato».
  • Coda di una femmina piegata alla base e spostata di lato: «Sono in calore».
  • Agitata da ampi movimenti: «Sono nervoso».

 

Cosa vuole dire il tuo gatto quando fa le fusa

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(Vibrazione profonda emessa dal gatto per manifestare un’emozione intensa.)
LA SITUAZIONE TIPO: il gatto fa le fusa accoccolato vicino a te.
A COSA PENSA IL GATTO: «Mi fido».

IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
Dal gatto domestico al leone passando per il giaguaro e la tigre, tutti i felini fanno le fusa.

Un meccanismo complesso: nonostante le numerose ricerche effettuate, le fusa restano ancora un mistero.

Alcuni studi sostengono che siano prodotte da un movimento turbolento del sangue nella vena cava che porta il sangue al cuore.

Queste turbolenze provocherebbero delle vibrazioni in tutto il corpo e sarebbero amplificate a livello delle vie respiratorie e delle cavità nasali.

Per altri, sono vibrazioni che si manifestano nella laringe. Questa ipotesi è sostenuta dal fatto che un gatto con una paralisi alla laringe non fa più le fusa o che è sufficiente fare una lieve pressione sulla laringe del gatto perché questo smetta di farle.

Un mezzo di comunicazione

Il gatto incomincia a fare le fusa a partire dal 2° giorno di vita.

Nelle specie selvatiche, le fusa si limitano principalmente agli scambi tra madre e piccoli, in particolare al momento della poppata, delle coccole o della pulizia.

Al contrario, nel gatto domestico, le fusa continuano per tutta la vita.

Tutte le occasioni sono buone per fare le fusa.
Fa le fusa quando

  • lo si accarezza
  • quando si strofina sulle gambe
  • quando si pulisce
  • all’ora dei pasti
  • per svegliare l’umano con cui vive,
  • per sedurre il gatto del quartier

 

Può capitare spesso di sentire un gatto malato, ferito o perfino agonizzante che fa le fusa. Probabilmente  servono per chiedere aiuto alla madre, ringraziare chi si prende cura di lui o dimostrargli che si fida. In ogni caso, esprimono un’emozione intensa.

Virtù terapeutiche delle fusa

Studi recenti sono giunti alla conclusione che le vibrazione di bassa frequenza emesse durante le fusa hanno proprietà curative.

In particolare possono alleviare il dolore, velocizzare il recupero muscolare e la cicatrizzazione ossea.

Questa scoperta spiega perché i gatti abbiano un recupero molto più veloce dei cani dopo un intervento chirurgico.

Oltre a queste virtù autocurative, le fusa hanno un effetto positivo anche sugli esseri umani, diminuiscono la pressione arteriosa, riducendo così il rischio di disturbi vascolari. Hanno inoltre un effetto calmante sul feto agitato nel ventre della madre.

Cosa vuole dire il tuo gatto quando impasta con le zampe

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(Movimento del pedalare delle zampe anteriori, spesso accompagnato
da fusa da parte del cucciolo sulle mammelle materne e dall’adulto su
diversi supporti.)
LA SITUAZIONE TIPO: il gatto impasta il ventre dell’amico umano prima di addormentarsi mentre viene accarezzato.
A COSA PENSA IL GATTO: «Come sto bene con te!».

IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
Al momento della poppata, il gattino fa le fusa impastando con le zampe anteriori le mammelle piene di latte della madre. In questo modo ne stimola la produzione.

Crescendo, la madre respinge il gattino, ma il comportamento infantile può persistere e ripresentarsi sulla coperta dove il gatto va a riposare sulle ginocchia o in grembo
all’amico umano.

Il gatto affonda prima l’una poi l’altra zampa anteriore sul supporto, poi quando ha finito questo impastamento, si addormenta tranquillo sulla coperta o sulle ginocchia, la testa rannicchiata contro l’amico e sogna sicuramente i bei tempi andati in cui poteva incollarsi contro il ventre materno.

Associato alle fusa, questo momento di intimità con noi è sempre
un piacere per entrambi. Alcuni studi hanno evidenziato come ascoltare le fusa del proprio gatto abbia un effetto positivo sulla nostra salute come abbassare la pressione del sangue e diminuire l’ansia.

Cosa vuole dire il tuo gatto quando ti morde mentre viene accarezzato

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LA SITUAZIONE TIPO: il gatto, in grembo, si gira e mordeimprovvisamente la mano di chi lo sta accarezzando.
A COSA PENSA IL GATTO: «Non sopporto più le tue carezze!».

IL CONSIGLIO DEL MEDICO VETERINARIO
Accoccolato tranquillamente sulle ginocchia, il gatto fa le fusa mentre lo si accarezza, poi improvvisamente si gira per morderci o graffiarci. Scappa allora di corsa, si ferma e presenta un’ondulazione singolare della pelle della schiena oppure inizia a pulirsi.

Quest’aggressione da irritazione, incomprensibile a priori, avviene quando il gatto non sopporta più il contatto.

La ricca innervazione sensoriale del gatto lo rende molto sensibile alle carezze fino diventare irritabile se si protraggono troppo a lungo.

Un po’ come se avesse una soglia massima di carezze che non può essere superata.

Più il gatto sarà accarezzato da cucciolo (prima dei 9 mesi), più sarà coccolone.

Se non è il caso del vostro gatto, sospendete le carezze quando notate i segnali che anticipano un’aggressione

  • pupille dilatate,
  • battito della coda,
  • rigidità del corpo,
  • orecchie all’indietro,

ed evitate di accarezzarlo sulla pancia o contropelo.

Cominciate con lo sfiorargli la guancia, poi, se ve lo permette, prolungate il tempo di contatto e accarezzatelo sul resto del corpo.

 

Finisce qui questo post, e se l’argomento vi interessa, vi consiglio di dare un’occhiata al libro (Dizionario Bilingue Italiano – Gatto) – 180 parole per imparare a parlare con il tuo gatto):interpretare-il-linguaggio-del-gatto

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