La Telepatia esiste. Un esperimento lo conferma

telepatia

“Ma dai, stavo pensando la stessa canzone!”

“Che combinazione, stavo pensando alla stessa cosa in questo esatto momento!”

“Oh, ma lo sai che ti stavo proprio per chiamare io?”

Classiche situazioni, dove ci sentiamo dei grandi maghi o dei sensitivi. Stai con una persona, e pensi la stessa cosa, o addirittura stai mandando un messaggio ad una persona che non senti da parecchio tempo, e per “pura combinazione” la stessa persona ti stava pensando.

Cari ragazzi, ora avete finalmente una risposta. La telepatia esiste!

Eh si, è stato fatto uno studio specifico, pubblicato sulla rivista americana PLOS ONE, e la notizia fantastica e anche un pò incredibile, è proprio questa. La mente riesce a captare messaggi, e a mandarli percorrendo all’istante migliaia di chilometri.

L’esperimento è stato condotto dall’India alla Francia. Il soggetto A, chiamamolo così, attraverso degli elettrodi applicati come un casco sulla testa, ha trasmesso le sue attività cerebrali in forma di elettroencefalogramma: messaggi semplici tipo “Ciao” o “Buongiorno!“.

Telepatia-esperimento

Un computer convertiva questi impulsi elettrici in un codice binario prima di inviarli in Francia, a un altro computer per trasmetterli al soggetto B  sotto forma di flash luminoso. Quest’ultima non poteva né sentire né vedere le parole, ma è stato in grado di interpretare i segnali luminosi e capire i messaggi.

Telepatia, insomma.

Volevamo vedere se fosse stato possibile comunicare direttamente tra due persone leggendo le attività cerebrali della prima e poi trasmettendole a un’altra a grandissime distanze tramite i sistemi di comunicazioni esistenti, come internet“, ha spiegato Alvaro Pascual-Leone, professore di neurologia alla facoltà di medicina di Harvard, co-autore della ricerca.

Una piccola scoperta, che porta con se un fascino misterioso non indifferente. In sostanza il soggetto A e B, hanno effettivamente comunicato telepaticamente, e i ricercatori hanno solo messo dei “filtri” tra i due soggetti per interpretare i segnali (tradotti nel linguaggio più logico e comprensibile), ovvero impulsi luminosi, che di per se non potevano significare niente, ma per il soggetto ricevente, era un messaggio chiaro. Un messaggio che, in realtà bypassava ” l’impulso luminoso” , ma che era strettamente collegato alle onde cerebrali del soggetto A.

Una piccola scoperta, che sicuramente, se sviluppata, porterà a capire quante potenzialità ancora non “spiegate” razionalmente, ma già percepite da molte persone, possiede l’essere umano.

 

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