5 regole per mollare tutto e fare quello che ti pare

MOLLO TUTTO COPERTINAL’argomento del lavoro dei sogni e della vita perfetta è trattato in ogni dove.

Fortunatamente, come avrete anche visto in giro per il Web vi sono una serie di esperienze di persone che “ci sono riuscite” .

Esperienze che dimostrano come queste comunissime persone, siano riuscite ad arrivare allo scopo ben preciso di liberarsi dal proprio“giogo lavorativo”, avendo avuto la capacità di dare un taglio a tutto, buttarsi in una scelta decisiva e portarla avanti.

I casi di successo però, non sono avvenuti per caso o per semplice fortuna, bensì tutto è stato calcolato e pianificato in largo anticipo. Certo, senza una bella dose di coraggio, il salto non si farà mai. Ma se possiamo calcolare in anticipo di quanti metri sarà la caduta, se il fondale sia abbastanza profondo, se non rischiamo di scivolare su un terreno sdrucciolevole prima del salto, e se  l’acqua di questo oceano sarà fredda o tiepida, beh, tanto meglio, no?

A questo scopo, può essere utilissimo il libro di John Williams : MOLLO TUTTO! Faccio solo quello che mi pare [tra l’altro la versione Ebook è in offerta e costa ad oggi che scrivo, 19/08/2015 ,solo € 3,99, contro i € 12,90 dell’edizione cartacea (con tanti applausi da parte delle foreste)], che spiega come questa scelta sia alla portata di tutti, seguendo una serie di regole neanche così difficili.

Come dicevo prima, per partire però, ci vuole una bella dose di coraggio, costanza, determinazione e impegno.

” Quando sei innamorato di ciò che fai e lo sai fare bene, allora non è più lavoro”

SIR KEN ROBINSON

Prendendo spunto dal libro, elenco i punti salienti per riuscire in questa impresa:

1- Individuare i propri talenti

Evitare di avere idee esagerate è (momentaneamente) irrealizzabili. Molte volte il primo scoglio lo creiamo da soli, dandoci ambizioni a breve termine, oggettivamente inattuabili. Una sorta di auto sabotaggio.

Individuare quindi i propri talenti, e ciò che ci piace fare, e pianificare in modo concreto come trasformarlo in un’attività

2 – Trasformare i talenti in possibilità concrete

Carta e penna alla mano, stilare un bell’elenco delle proprie doti.

Ad esempio: Ti piace la tecnologia e maneggi continuamente l’ultimo ritrovato tecnologico, solo per il gusto di provarlo.

Talento: Capacità di adattamento alla tecnologia

Trasformazione del talento: 

– Imparare a sviluppare delle App per smartphone

– Aprire un Blog o un canale Youtube, dove recensisci gli oggetti che tanto ami

– Creare un servizio di riparazione o modifica degli oggetti in questione a domicilio

– ecc. ecc.

Valutare quindi tutte le possibilità reali, in funzione delle proprie passioni

3 – Iniziare subito

Non farsi trascinare dalla pigrizia, iniziare subito a mettere in moto le idee e renderle materiali e concrete.

Potrai fare errori, sbagli, ma fanno semplicemente parte del percorso. Nessuno “nasce imparato”.Non farsi prendere dal sabotaggio interiore e dalla pigrizia. Se non parti, non cambierà mai nulla

4 – Quando il gioco si fa duro…

Finalmente stai ingranando. Trasformi l’hobby e la passione in lavoro…ma…Il guadagno?

Sei entrato pienamente in un campo di prova, e finalmente ne stai uscendo. Nel periodo trascorso hai imparato a tenere duro e avere la costanza di imparare e diventare abile in qualcosa che ti piace fare.

Bene, adesso sei uno specialista. Puoi integrare questa passione e farti pagare per questo. Sei imprenditore di  te stesso. Lo sei già, solo che non lo sai ancora.

 

” L’imprenditore risolve i problemi in cambio di un guadagno.”

T. HARV EKER

 

5 -Pianificare il futuro ed elaborare un piano

Il tempo è passato, e ormai hai trovato, attraverso i mille strumenti (e le tue doti) la capacità di riuscire in quello che ti piace fare. Non è più lavoro. E’ un gioco. Ma è pur sempre un gioco che ti porta via tempo.

Arrivato a questo punto, ognuno deve porsi l’obiettivo personale, anche perchè, non tutti hanno lo stesso sogno. C’è chi sogna di fare qualcosa che piace, e continuare la sua vita, ma finalmente libero da orari proibitivi e boss stressanti.

C’è chi invece pensa di partire, vivere una vita in viaggio, e poter avere un lavoro che gli permetta di sostenersi economicamente.

Paradossalmente, il quinto punto è strettamente collegato al primo punto, in quanto le proprie doti devono essere incanalate sia per il momento presente, (“io non voglio più lavorare 10 ore al giorno, come dipendente, e fare un lavoro che in sostanza, non mi piace, e addirittura odio.”) e sia per il futuro prossimo.

Ergo, se l’obiettivo è più “definitivo” e “radicale” , non è per nulla irraggiungibile. Solo che i punti 1 e 2 dovranno essere sviluppati per creare un attività in mobilità piuttosto che una statica e che richieda radici.

Il concetto non cambia e lo schema è facilmente adattabile, qualsiasi sia il tuo obiettivo. L’obiettivo è raggiungibile sempre. E’ l’approccio che deve cambiare, utilizzando lo schema ben descritto in questa piccola “bibbia” .

Vi consiglio di approfondire l’argomento (da me trattato in maniera molto sintetica. Il mio augurio è che questo libro possa cambiare veramente la vostra vita, in meglio).

 

Mollo tutto: E faccio solo quello che mi pare (Narrativa)

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